Secondo la scienza ufficiale probabilmente il creatore si ubriaca spesso, perché tutto ciò che non è spiegabile scientificamente viene classificato come inesistente o inutile, a seconda di quanto sia evidente la sua presenza, ad esempio circa il 90% del nostro DNA è stato definito “spazzatura” nel senso che secondo gli accademici non servirebbe a nulla, questo per non ammettere l’evidenza, ovvero che hanno capito a cosa serve solo il 10%, tutto il resto gli è completamente oscuro, sarebbe come se un archeologo ispezionasse il 10% di una piramide e poi uscisse dicendo al mondo : ”Ora vi spiego come è fatta la piramide, il primo 10% è composto così e così ….. dell’altro 90% non preoccupatevi, tanto gli egizi l’hanno costruito perché si annoiavano, ma non serve a nulla” probabilmente nelle conferenze inizierebbero a tirargli gli ortaggi.
Dopo centinaia di anni di metodo scientifico dovremmo aver capito che la natura non sbaglia mai, siamo solo noi che arriviamo in ritardo a capire il funzionamento di certe cose, e allora perché ci ostiniamo a posizioni dogmatiche? Bisognerebbe che fin dalle elementari i maestri insegnassero con l’uso del condizionale, spiegando che le affermazioni fatte dagli scienziati sono da considerarsi vere FINO AL MOMENTO IN CUI NON VENGONO CONFUTATE da altri, questo creerebbe una società di gente curiosa, capace di vedere le cose da diverse angolazioni, che non da nulla per scontato, e non ultimo che non viene delusa quando una certezza crolla davanti all’evidenza della praticità.
sabato 27 aprile 2013
giovedì 25 aprile 2013
Le arti marziali nella crescita spirituale
Come tutte le cose che potevano essere minimamente utili ad un individuo per crescere, anche le arti marziali hanno subito la scure dell’appiattimento materialista, gli è stata tolta tutta quell’essenza che poteva aiutare il praticante a elevarsi e sono state trasformate in una mera sequenza di tecniche per picchiare qualcuno, esattamente il contrario di quello per cui erano nate.
L’operazione di ‘svuotamento’ naturalmente è iniziata in occidente, ma si è ormai diffusa in tutto il globo, ed è iniziata probabilmente con l’introduzione dello sport e sopratutto delle cinture, una cosa che non ha nessun senso, serve solo a gratificare l’ego, che si sente forte perché ha la cintura nera e non blu, ma in realtà non solo non è in grado di affrontare un combattente fuori, ma soprattutto non è in grado di affrontare i suoi demoni interni, anzi ne ignora pure l’esistenza, e li alimenta ogni volta che va in palestra e si sente superiore a tutti quelli che hanno la cintura di un colore più chiaro della sua (l’importanza delle cinture va dal colore più chiaro a quello più scuro …. Riflettete gente)
Poi ci sono stati molti altri elementi che hanno portato in pochi decenni a rimuovere completamente l’aspetto spirituale dalle arti marziali, provate solo a leggere la storia dei grandi Maestri, in genere il meccanismo è più o meno lo stesso, l’allievo si reca dal Maestro Tizio che in un periodo che va dai 3 ai 5 anni gli spiega il suo sistema, poi lo presenta al Maestro Caio che fa altrettanto e così via fino a che l’allievo non diventa a sua volta Maestro e crea il suo personale sistema di combattimento.
Cosa possiamo evincere da tutto ciò? Innanzi tutto che per imparare un sistema completo sono necessari solo 3-5 anni …. Oggi se vai in una palestra ti dicono che dovrai dedicare il resto della vita a quel sistema per impararlo appieno, e ironia della sorte ti spacciano questa cazzata come una cosa che serve alla tua crescita spirituale, la verità è che gli insegnamenti oggi sono dati con il contagocce, perché se dovessero farti vedere tutta la loro conoscenza in maniera onesta ci metterebbero forse 6 mesi 1 anno …. e se tu tra 1 anno vai da qualche altra parte loro perdono una fonte di sostentamento, non solo economico, ma anche energetico, un pezzo di egregor se ne va via, e non se lo possono permettere.
Oggi lo schema usuale delle scuole/federazioni di arti marziali è chiaramente piramidale, in cima ci sono i maestri (uno o due, non di più), quelli che si riempiono la bocca di spiritualità e di aforismi da baci perugina, ma in realtà sono interessati solo al guadagno, almeno per il fatto che quella è la loro unica fonte di sostentamento, più giù mano mano che si scende dalla piramide ci sono i ‘mini maestri’ quelli che sono stati letteralmente programmati per criticare qualsiasi altra scuola rivale, professare l’assoluta imbattibilità e a volte santità dei maestri in cima alla piramide, e naturalmente la dannazione per tutti coloro che hanno abbandonato la “via”.
L’operazione di ‘svuotamento’ naturalmente è iniziata in occidente, ma si è ormai diffusa in tutto il globo, ed è iniziata probabilmente con l’introduzione dello sport e sopratutto delle cinture, una cosa che non ha nessun senso, serve solo a gratificare l’ego, che si sente forte perché ha la cintura nera e non blu, ma in realtà non solo non è in grado di affrontare un combattente fuori, ma soprattutto non è in grado di affrontare i suoi demoni interni, anzi ne ignora pure l’esistenza, e li alimenta ogni volta che va in palestra e si sente superiore a tutti quelli che hanno la cintura di un colore più chiaro della sua (l’importanza delle cinture va dal colore più chiaro a quello più scuro …. Riflettete gente)
Poi ci sono stati molti altri elementi che hanno portato in pochi decenni a rimuovere completamente l’aspetto spirituale dalle arti marziali, provate solo a leggere la storia dei grandi Maestri, in genere il meccanismo è più o meno lo stesso, l’allievo si reca dal Maestro Tizio che in un periodo che va dai 3 ai 5 anni gli spiega il suo sistema, poi lo presenta al Maestro Caio che fa altrettanto e così via fino a che l’allievo non diventa a sua volta Maestro e crea il suo personale sistema di combattimento.
Cosa possiamo evincere da tutto ciò? Innanzi tutto che per imparare un sistema completo sono necessari solo 3-5 anni …. Oggi se vai in una palestra ti dicono che dovrai dedicare il resto della vita a quel sistema per impararlo appieno, e ironia della sorte ti spacciano questa cazzata come una cosa che serve alla tua crescita spirituale, la verità è che gli insegnamenti oggi sono dati con il contagocce, perché se dovessero farti vedere tutta la loro conoscenza in maniera onesta ci metterebbero forse 6 mesi 1 anno …. e se tu tra 1 anno vai da qualche altra parte loro perdono una fonte di sostentamento, non solo economico, ma anche energetico, un pezzo di egregor se ne va via, e non se lo possono permettere.
Oggi lo schema usuale delle scuole/federazioni di arti marziali è chiaramente piramidale, in cima ci sono i maestri (uno o due, non di più), quelli che si riempiono la bocca di spiritualità e di aforismi da baci perugina, ma in realtà sono interessati solo al guadagno, almeno per il fatto che quella è la loro unica fonte di sostentamento, più giù mano mano che si scende dalla piramide ci sono i ‘mini maestri’ quelli che sono stati letteralmente programmati per criticare qualsiasi altra scuola rivale, professare l’assoluta imbattibilità e a volte santità dei maestri in cima alla piramide, e naturalmente la dannazione per tutti coloro che hanno abbandonato la “via”.
Etichette:
Arti Marziali,
Boxe,
Full Contact. Krav Maga,
Kali,
Karate,
Kung Fu,
MMA,
Taekwondo
martedì 23 aprile 2013
Il Segreto – ottenere la felicità in pochi minuti
- Immagina di ottenere la macchina o la donna dei tuoi sogni in pochi giorni
- Immagina di guarire da tutte le malattie
- Immagina di poter curare i tuoi cari
- Immagina di fare piccole ma costanti vincite al lotto
Potrai ottenere questo e molto altro ancora partecipando al nostro corso di 2 Giorni dal titolo
“Il Segreto – ma se lo conoscevo stavo qui a perder tempo con te??”
per la modica cifra ci 500 euro potrai cambiare la tua vita, infatti già dal giorno dopo ti accorgerai di essere più povero di 500 euro e questo è un bel cambiamento, poi inizierai a dire che il nostro corso è fantastico (mica puoi dire ai tuoi amici “Sono un coglione, ho buttato 500 euro”) portandoci tanti altri sbandati, ma la cosa veramente stupenda è che man mano che enunci ai tuoi amici le magnificenze del nostro corso, ti auto convinci che sia veramente fantastico e magari farai il corso avanzato da 1000-2000 euro, entrando in un meccanismo che ti farà spendere in breve tempo molti più soldi di quanti non te ne servissero per le tue esigenze ....si se comprevi un salvadanaio facevi molto meglio, ma così a noi non veniva nulla.
Questo in sintesi è più o meno il meccanismo di vendita di tutti i corsi di crescita personale/spiritualismo che ci sono in giro, bisogna cominciare a svegliarsi, iniziando a fare una netta separazione tra spiritualità e materialità, è vero che il mondo della materia è anche spirituale, ma questo non ci autorizza a usare pratiche o concetti concepiti per elevare l’Essere per ottenere una Ferrari, non che ci sia niente di male nel farlo …. È che tanto NON FUNZIONA!!! All’Essere non gliene può fregare di meno di una macchina che va a 300 Km all’ora …. Lui va già di suo a 300.000 Km al secondo senza la macchina.
Prima di entrare nelle maglie di chissà quale scuola o organizzazione iniziamo a chiederci innanzitutto dove vogliamo arrivare, perché i casi sono 2:
lunedì 22 aprile 2013
Le religioni – Gli Dei sono Uno
L’etimologia del termine religione è abbastanza dibattuta, secondo alcuni deriva dal verbo “relegere” ovvero rileggere, secondo altri da “relegare” ovvero legare, comunque entrambe le etimologie possono alla fine essere viste con un accezione positiva o negativa, quindi direi che è inutile dibattere sulla questione; molto più produttivo è, a mio parere, analizzare cosa sono oggi le religioni, ovvero nei fatti quale è la loro funzione nella crescita dell’individuo e soprattutto quali risultati ottengono.
La prima grande distinzione che si fa quando si parla di religioni è tra monoteiste e politeiste, ovvero tra quelle che ritengono che la divinità sia unica, e quelle che professano una pluralità di divinità e già qui cominciamo a vedere le prime discrepanze tra quello che c’è in superficie e quello che c’è nella sostanza, perché a ben guardare il monoteismo puro non esiste, nel cristianesimo ad esempio abbiamo 3 espressioni del divino Padre, Figlio e Spirito Santo, guardando la cabala ebraica vediamo che esistono diverse emanazioni della forza creatrice, di contro non esiste neanche il politeismo puro, se guardiamo all’induismo Shiva e Vishnu sono di fatto complementari, e uniti alla Dea madre Kalì formano quel 3 che ritorna spesso quando si parla di spiritualità.
Ma allora chi ha ragione? Esiste un solo dio o ce ne sono tanti?
Non c’è una risposta a questa domanda, perché semplicemente è sbagliata la domanda, e soprattutto è sbagliato il nostro approccio a un eventuale risposta, noi siamo infatti abituati a pensare che la religione ci dia delle verità assolute, che descriva in maniera esatta la realtà e soprattutto che la nostra religione sia quella giusta e le altre siano sbagliate.
Se ci raccontano che in una tribù africana ballano intorno a una statua per propiziare la pioggia ci viene subito da sorridere pensando a quanto siano primitivi, poi mezz’ora dopo usciamo e andiamo davanti alla statua di Padre Pio o di San Gennaro a chiedere la grazia, però noi siamo evoluti e loro sono trogloditi.
Ho visto molti cristiani scherzare sul fatto che i mussulmani non mangiano carne di maiale, considerandola una credenza quasi ridicola …. Peccato che quella credenza sia una prescrizione che Dio da ad Abramo …. È scritto nella Bibbia, non nel Corano.
Quindi cominciamo a entrare nell’ottica che le religioni sono contemporaneamente tutte vere e tutte false, sono assolutamente false quando ci chiedono di dare tutta la nostra fiducia a una organizzazione gestita da uomini, sono vere quando parlano di spiritualità, perché sono solo modi diversi di descrivere una stessa cosa, pensate se 10 architetti si trovassero davanti a un uomo della caverne e dovessero spiegarle cosa è un grattacielo, comincerebbero a dare ciascuno la sua personale spiegazione, tutte giuste ma tutte diverse, e soprattutto non sarebbero statiche, ovvero mano a mano che il cavernicolo cominciasse a capire i concetti di base potrebbero essere sempre più dettagliate.
La prima grande distinzione che si fa quando si parla di religioni è tra monoteiste e politeiste, ovvero tra quelle che ritengono che la divinità sia unica, e quelle che professano una pluralità di divinità e già qui cominciamo a vedere le prime discrepanze tra quello che c’è in superficie e quello che c’è nella sostanza, perché a ben guardare il monoteismo puro non esiste, nel cristianesimo ad esempio abbiamo 3 espressioni del divino Padre, Figlio e Spirito Santo, guardando la cabala ebraica vediamo che esistono diverse emanazioni della forza creatrice, di contro non esiste neanche il politeismo puro, se guardiamo all’induismo Shiva e Vishnu sono di fatto complementari, e uniti alla Dea madre Kalì formano quel 3 che ritorna spesso quando si parla di spiritualità.
Ma allora chi ha ragione? Esiste un solo dio o ce ne sono tanti?
Non c’è una risposta a questa domanda, perché semplicemente è sbagliata la domanda, e soprattutto è sbagliato il nostro approccio a un eventuale risposta, noi siamo infatti abituati a pensare che la religione ci dia delle verità assolute, che descriva in maniera esatta la realtà e soprattutto che la nostra religione sia quella giusta e le altre siano sbagliate.
Se ci raccontano che in una tribù africana ballano intorno a una statua per propiziare la pioggia ci viene subito da sorridere pensando a quanto siano primitivi, poi mezz’ora dopo usciamo e andiamo davanti alla statua di Padre Pio o di San Gennaro a chiedere la grazia, però noi siamo evoluti e loro sono trogloditi.
Ho visto molti cristiani scherzare sul fatto che i mussulmani non mangiano carne di maiale, considerandola una credenza quasi ridicola …. Peccato che quella credenza sia una prescrizione che Dio da ad Abramo …. È scritto nella Bibbia, non nel Corano.
Quindi cominciamo a entrare nell’ottica che le religioni sono contemporaneamente tutte vere e tutte false, sono assolutamente false quando ci chiedono di dare tutta la nostra fiducia a una organizzazione gestita da uomini, sono vere quando parlano di spiritualità, perché sono solo modi diversi di descrivere una stessa cosa, pensate se 10 architetti si trovassero davanti a un uomo della caverne e dovessero spiegarle cosa è un grattacielo, comincerebbero a dare ciascuno la sua personale spiegazione, tutte giuste ma tutte diverse, e soprattutto non sarebbero statiche, ovvero mano a mano che il cavernicolo cominciasse a capire i concetti di base potrebbero essere sempre più dettagliate.
Etichette:
Bibbia,
Corano,
Cristianesimo,
Induismo,
Kalì,
monoteismo,
politeismo,
Religione,
Shiva,
Sincretismo,
Vishnu
sabato 20 aprile 2013
L’elefante che aveva paura della formica
Sempre più spesso capita di trovare guru newage o pseudo spiritualisti fare affermazioni del tipo: “tutto è uno”, “noi siamo Dio”, “non c’è nulla la fuori”, “siamo noi che creiamo il nostro destino” eccetera, il problema è che nello stesso discorso poi iniziano a dire cose come “il sistema ci controlla”, “scie chimiche”, “microchip del governo americano”, “massoneria”, “club bilderberg” e quant’altro.
Ma se tutto è uno, e non c’è nulla la fuori, mi dite chi cazzo è il sistema?
C’è molta necessità di concretezza e di analizzare le cose con onestà intellettuale, cercando di scartare subito tutti quelli che hanno le certezze, perché in questi argomenti l’unica certezza è che nessuno sa nulla, andiamo tutti a tentativi, per dirla in stile PNL qua il territorio non l’ha mai visto nessuno, quei pochi che l’hanno visto sono tutti dall’altra parte, e anche ammesso che siano da questa parte non possono fare altro che descrivercelo, creando così un'altra mappa …. Ma per vedere il territorio ci dobbiamo andare noi, non c’è altro modo.
Quindi iniziamo a capire che quando incontriamo qualcuno che ci dice cose come “gli uomini hanno n vite”, “quando muori incontri gli Arconti”, “il maestro Tizio ti salverà” le possibilità sono solo due, o è psicopatico oppure vuole venderci qualcosa, e sempre più spesso le due cose si stanno sommando, nel senso che chi vuole vendere ha capito che è molto produttivo creare tanti piccoli psicopatici che vendono al posto loro.
Allora iniziamo ad analizzare le mappe (partendo dal presupposto che i cartografi bravi ce li siamo giocati quasi tutti) molte mappe ci parlano effettivamente di un sistema di controllo, o meglio di qualcosa che ci tiene bloccati in questo piano materiale, ma nessuna (o quasi) ci dice chi l’ha creato e soprattutto con quale scopo, quindi se non sappiamo a cosa serve perché diamo per scontato che sia una cosa negativa? Anche perché se osserviamo la natura tutto quello che esiste ha uno scopo sempre positivo, un leone che divora una gazzella, per quanto brutto possa sembrare, serve a mantenere in piedi un ecosistema.
Ma se tutto è uno, e non c’è nulla la fuori, mi dite chi cazzo è il sistema?
C’è molta necessità di concretezza e di analizzare le cose con onestà intellettuale, cercando di scartare subito tutti quelli che hanno le certezze, perché in questi argomenti l’unica certezza è che nessuno sa nulla, andiamo tutti a tentativi, per dirla in stile PNL qua il territorio non l’ha mai visto nessuno, quei pochi che l’hanno visto sono tutti dall’altra parte, e anche ammesso che siano da questa parte non possono fare altro che descrivercelo, creando così un'altra mappa …. Ma per vedere il territorio ci dobbiamo andare noi, non c’è altro modo.
Quindi iniziamo a capire che quando incontriamo qualcuno che ci dice cose come “gli uomini hanno n vite”, “quando muori incontri gli Arconti”, “il maestro Tizio ti salverà” le possibilità sono solo due, o è psicopatico oppure vuole venderci qualcosa, e sempre più spesso le due cose si stanno sommando, nel senso che chi vuole vendere ha capito che è molto produttivo creare tanti piccoli psicopatici che vendono al posto loro.
Allora iniziamo ad analizzare le mappe (partendo dal presupposto che i cartografi bravi ce li siamo giocati quasi tutti) molte mappe ci parlano effettivamente di un sistema di controllo, o meglio di qualcosa che ci tiene bloccati in questo piano materiale, ma nessuna (o quasi) ci dice chi l’ha creato e soprattutto con quale scopo, quindi se non sappiamo a cosa serve perché diamo per scontato che sia una cosa negativa? Anche perché se osserviamo la natura tutto quello che esiste ha uno scopo sempre positivo, un leone che divora una gazzella, per quanto brutto possa sembrare, serve a mantenere in piedi un ecosistema.
La felicità è desiderare quello che si ha già
Quando è che siamo felici? nella società moderna e in particolar modo in quella occidentale siamo stati abituati ad associare il concetto di felicità a quello di possesso, più oggetti ho e più sono felice, più potere ho e più sono felice, ma in realtà è solo una felicità illusoria perché appena otteniamo l’oggetto dei nostri desideri sperimentiamo la felicità per un solo attimo perché un secondo dopo stiamo già desiderando qualcos’altro, è come se al traguardo dei centro metri ci fosse un carrello che sposta il traguardo sempre più avanti man mano che il corridore si avvicina, e dato che il carrello va più veloce del corridore questi non riuscirà mai a raggiungerlo.
Sant’Agostino diceva che la felicità è desiderare quello che si ha già, che in altri termini significa vivere nel presente e non in un futuro costruito dalla mente, perché il problema è quello, siamo talmente occupati a immaginare il futuro e non ci rendiamo conto che, se non stiamo nel presente quel futuro non lo costruiremo mai.
Proviamo per un attimo a paragonarci all’uomo più potente del mondo (secondo gli standard classici), il presidente degli stati uniti, ci sentiremmo sicuramente più poveri di lui e più “sfortunati” lui ha tutto e noi non abbiamo nulla, quindi diamo per scontato che lui sia felice e noi no.
Ora spostiamo la cosa di qualche migliaio di anni, proviamo a paragonarci al faraone del 500 a.c., lui in confronto a noi è un pezzente, noi abbiamo dei confort che lui non poteva nemmeno concepire con la mente, eppure lui era probabilmente più felice di noi, perché? Per il semplice fatto che nella sua epoca nessuno poteva avere più cose di lui, una felicità costruita in questo modo è di fatto costruita sull’infelicità degli altri, e una società che si regge su questi presupposti è una società che a parole vuole aiutare i meno “fortunati” … ma nei fatti a nessuno interessa aiutarli veramente, perché vedere che c’è qualcuno un gradino sotto di noi ci fa sentire contenti e ci da la spinta per cercare di salire ancora al gradino successivo, senza però accorgerci che è una scala infinita e quindi rischiamo di passare la vita a voler arrivare a una cima che non esiste.
L’unico modo per uscirne è cominciare a godersi la vita per quello che è, come dicevano tanti grandi “vivere nel qui e ora” inteso come spegnere quella chiacchiera mentale che ci opprime e cerca di proiettarci nel futuro (desideri) o nel passato (rancori, rimpianti ecc..) e concentrare il nostro essere nel tempo e nello spazio in cui siamo, che è l’unico reale.
Sant’Agostino diceva che la felicità è desiderare quello che si ha già, che in altri termini significa vivere nel presente e non in un futuro costruito dalla mente, perché il problema è quello, siamo talmente occupati a immaginare il futuro e non ci rendiamo conto che, se non stiamo nel presente quel futuro non lo costruiremo mai.
Proviamo per un attimo a paragonarci all’uomo più potente del mondo (secondo gli standard classici), il presidente degli stati uniti, ci sentiremmo sicuramente più poveri di lui e più “sfortunati” lui ha tutto e noi non abbiamo nulla, quindi diamo per scontato che lui sia felice e noi no.
Ora spostiamo la cosa di qualche migliaio di anni, proviamo a paragonarci al faraone del 500 a.c., lui in confronto a noi è un pezzente, noi abbiamo dei confort che lui non poteva nemmeno concepire con la mente, eppure lui era probabilmente più felice di noi, perché? Per il semplice fatto che nella sua epoca nessuno poteva avere più cose di lui, una felicità costruita in questo modo è di fatto costruita sull’infelicità degli altri, e una società che si regge su questi presupposti è una società che a parole vuole aiutare i meno “fortunati” … ma nei fatti a nessuno interessa aiutarli veramente, perché vedere che c’è qualcuno un gradino sotto di noi ci fa sentire contenti e ci da la spinta per cercare di salire ancora al gradino successivo, senza però accorgerci che è una scala infinita e quindi rischiamo di passare la vita a voler arrivare a una cima che non esiste.
L’unico modo per uscirne è cominciare a godersi la vita per quello che è, come dicevano tanti grandi “vivere nel qui e ora” inteso come spegnere quella chiacchiera mentale che ci opprime e cerca di proiettarci nel futuro (desideri) o nel passato (rancori, rimpianti ecc..) e concentrare il nostro essere nel tempo e nello spazio in cui siamo, che è l’unico reale.
venerdì 19 aprile 2013
Perchè nelle scuole non si da uno spazio adeguato alla fisica quantistica?
In questo video uno scienziato (se non ho capito male un astronomo) dimostra come sia possibile spiegare la meccanica quantistica con parole semplici, anche a chi non è un matematico, e lo fa in maniera a mio parere oggettiva, con quell'equilibrio che dovrebbero avere tutti gli scienziati, ovvero senza buttarsi nel newage estremo e privo di fondamento, ma anche senza arroccarsi nei dogmi scientifici autoreferenziali per cui una cosa è così perchè nel libro di scienze c'è scritto che è così, e se tutti gli esperimenti dimostrano il contrario pazienza.
Pratiche - la scorreggia della Divina scuola di Hokuto
In un lavoro di ricerca interiore spesso si usano delle pratiche (preghiera, meditazione, tai chi, esercizi di concentrazione, danze ecc..) che hanno fondamentalmente tutte un unico scopo, toglierci dalle distrazioni della vita quotidiana e e portarci almeno per il tempo della pratica all'interno di noi stessi per farci sperimentare che c'è qualcos'altro.
Quale è la pratica migliore? questa è una domanda che non ha senso, perchè in realtà la pratica di persè non serve a nulla e quindi se in quella pratica non ci mettiamo lo Spirito non serve a nulla, se invece ce lo mettiamo vanno bene tutte.
Un esempio di questo è la preghiera, ormai ci insegnano fin da bambini a pregare ripetendo a memoria delle parole come se stessimo recitando una poesia, senza metterci la minima espressione di se, nessun catechista dice ai bambini (perchè non lo sanno neanche loro) che quando pregano devono portare la loro attenzione a ciò che stanno dicendo, anche perchè se lo facessero forse inizierebbero a porsi delle domande, ad esempio si chiederebbero perchè nel padre nostro diciamo "non ci indurre in tentazione", ma perchè Dio dovrebbe indurci in tentazione? io ricordo (forse mi sbaglio) che un tempo era "preservaci dalle tentazioni" ... che è una cosa ben diversa.
Quindi più che andare a cercare la pratica migliore conviene capire quale sia il guisto atteggiamento di qualsiasi pratica, e per questo bisogna iniziare a capire che la "forza" alla pratica gliela diamo noi, e non il contrario, quando noi in una qualsiasi azione portamo tutta la nostra "attenzione" (chiamiamola così per semplificare, in realtà è molto di più) in quel momento stiamo VIVENDO QUELL'AZIONE e questo ci fa sperimentare cosa vuol dire VIVERE a differenza di tutto il resto della giornata; se avessimo abbastanza energia per VIVERE 24 ore su 24 saremmo in grado di fare quelli che noi definiamo miracoli.
Se un Maestro su cui noi riponiamo la nostra fiducia riuscisse a convincerci a effettuare delle flautulenze portando tutta la nostra attenzione in quell'azione, dicendoci che ci stà insegnando la tecnica segreta della scorreggia della divina scuola di Hokuto, sicuramente quella pratica avrebbe la sua efficacia, ma solo perchè saremmo noi a renderla efficace, per cui è molto più semplice evitare di porre fiducia nei maestri e capire che è molto meglio se le pratiche ce le cerchiamo da soli, inventandole se è necessario, perchè quello che viene da noi è costruito sul nostro essere, e quindi è perfetto per noi, mentre quello che ci viene passato (anche se da un grande Maestro) è ciò che ha funzionato per lui, ma non è detto che funzioni per noi, sopratutto se ci limitiamo a copiare il movimento fisico, che di per se serve solo a muovere l'aria intorno a noi e nient'altro.
giovedì 18 aprile 2013
Dove eravamo prima di nascere?
Quando si spiega a un bambino come è nato gli si dice che lui è uscito dalla pancia della mamma, e a questo punto normalmente lui chiede: "si ma prima dove ero?" e i grandi, dato che non sono capaci di dire semplicemente "non lo sappiamo", inventano risposte di tutti i tipi ("nella fantasia dei tuoi genitori", "in paradiso","in cielo" ecc..), che non vogliono dire assolutamente nulla, ma che servono solo a fare in modo che il bambino dimentichi la domanda o peggio creda che non è importante saperlo.
La prova di questo è che la scienza (intendendo quella accademica) non ha mai dato importanza a domande di questo tipo, lasciando che della cosa si occupassero le religioni, e la cosa a pensarci bene è assolutamente illogica, in quanto tutte le altre domande "scientifiche" ("come funziona un atomo", "come è fatta la materia", "come è composto l''universo") non hanno nessun senso se prima non si risponde alla domanda principale ovvero "chi siamo?". Sarebbe come se un uomo del 700 si trovasse davanti un computer, e anzichè provare ad accenderlo, iniziasse a smontarlo per capire cosa è analizzando pezzo per pezzo, probabilmente riuscirebbe a capire molto bene la composizione di ogni singolo pezzo, magari anche a riprodurli uguali .... ma non capirebbe mai a cosa serve il computer nella sua completezza.
Fortunatamente nella vita di tutti noi arriva qualche scossone, a volte piccolo a volte grande, che ti fa tornare a galla quelle domande che fin da bambino avevi relegato tra le cose non essenziali, e ti fa capire che c'è qualcosa che non torna, che se osservi bene tra le maglie del "caos" non c'è nulla di casuale, ogni cosa che avviene nella tua vita è generata e/o genera delle altre cose, in un susseguirsi perfettamente ordinato e preciso; ed è a questo punto che inizia la ricerca di te stesso, delle ragioni che ti hanno portato in questo piano esistenziale.
La cosa essenziale a questo punto è capire che in questo mondo non c'è nessuno che ha le risposte che cerchiamo, NESSUNO, il più grande dei maestri ha tante risposte ... ma la fregatura è che valgono solo per lui, quindi seguire il più grande dei maestri o il più infimo dei cialtroni alla fine è quasi la stessa cosa, perchè i maestri non vanno "seguiti", vanno "osservati" per capire che strada hanno percosrso e chiedendosi sempre in che modo adattare la sua strada alla nostra, perchè tutti noi siamo esseri unici e non c'è speranza di trovare qualcuno da cui copiare, bisogna che ci inventiamo la strada da soli giorno per giorno.
Questo blog serve a buttare concetti, pensieri, intuizioni nel mare di internet con lo scopo di condividerli con se stessi e con gli altri senza porsi obbiettivi precisi, ma solo per osservare cosa succede.
Iscriviti a:
Post (Atom)