In un lavoro di ricerca interiore spesso si usano delle pratiche (preghiera, meditazione, tai chi, esercizi di concentrazione, danze ecc..) che hanno fondamentalmente tutte un unico scopo, toglierci dalle distrazioni della vita quotidiana e e portarci almeno per il tempo della pratica all'interno di noi stessi per farci sperimentare che c'è qualcos'altro.
Quale è la pratica migliore? questa è una domanda che non ha senso, perchè in realtà la pratica di persè non serve a nulla e quindi se in quella pratica non ci mettiamo lo Spirito non serve a nulla, se invece ce lo mettiamo vanno bene tutte.
Un esempio di questo è la preghiera, ormai ci insegnano fin da bambini a pregare ripetendo a memoria delle parole come se stessimo recitando una poesia, senza metterci la minima espressione di se, nessun catechista dice ai bambini (perchè non lo sanno neanche loro) che quando pregano devono portare la loro attenzione a ciò che stanno dicendo, anche perchè se lo facessero forse inizierebbero a porsi delle domande, ad esempio si chiederebbero perchè nel padre nostro diciamo "non ci indurre in tentazione", ma perchè Dio dovrebbe indurci in tentazione? io ricordo (forse mi sbaglio) che un tempo era "preservaci dalle tentazioni" ... che è una cosa ben diversa.
Quindi più che andare a cercare la pratica migliore conviene capire quale sia il guisto atteggiamento di qualsiasi pratica, e per questo bisogna iniziare a capire che la "forza" alla pratica gliela diamo noi, e non il contrario, quando noi in una qualsiasi azione portamo tutta la nostra "attenzione" (chiamiamola così per semplificare, in realtà è molto di più) in quel momento stiamo VIVENDO QUELL'AZIONE e questo ci fa sperimentare cosa vuol dire VIVERE a differenza di tutto il resto della giornata; se avessimo abbastanza energia per VIVERE 24 ore su 24 saremmo in grado di fare quelli che noi definiamo miracoli.
Se un Maestro su cui noi riponiamo la nostra fiducia riuscisse a convincerci a effettuare delle flautulenze portando tutta la nostra attenzione in quell'azione, dicendoci che ci stà insegnando la tecnica segreta della scorreggia della divina scuola di Hokuto, sicuramente quella pratica avrebbe la sua efficacia, ma solo perchè saremmo noi a renderla efficace, per cui è molto più semplice evitare di porre fiducia nei maestri e capire che è molto meglio se le pratiche ce le cerchiamo da soli, inventandole se è necessario, perchè quello che viene da noi è costruito sul nostro essere, e quindi è perfetto per noi, mentre quello che ci viene passato (anche se da un grande Maestro) è ciò che ha funzionato per lui, ma non è detto che funzioni per noi, sopratutto se ci limitiamo a copiare il movimento fisico, che di per se serve solo a muovere l'aria intorno a noi e nient'altro.
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